Mi svegliai con un sussulto, sudato, tremante, senza fiato. Mi sembrava di soffocare. Era un orrore che conoscevo, quello di vedere il cadavere come se fosse la prima volta. È questo il trauma. L’evento sta sempre accadendo ORA, nel PRESENTE, per la PRIMA VOLTA.
“Trauma” è un libro mozzafiato, per la capacità stilistica, la trama, la suspance che riesce a suscitare e il vero substrato psicologico che lo circonda.
È la storia di uno psichiatra, un professionista che ha come obiettivo quello di entrare e indagare le menti degli altri per curarle, ma a cui verrà più volte rinfacciato di voler sapere troppo. È la storia di una persona fragile, che nascondendosi dietro la sua professione nega e reprime i traumi del suo passato che riemergono però continuamente.
È un libro sul disturbo post-traumatica da stress, sui suoi sintomi, sulla sua difficoltà ad essere curato e sulle conseguenze a cui può portare. Che siano dovuti alla guerra, ai sensi di colpa o a esperienze vissute da bambino il trauma riemerge sempre, primo o poi, in un modo o nell’altro.
È il libro che parla di Charlie Weir, figlio di una madre depressa che annega i dispiaceri nell’alcol e di un padre fragile che abbandona la famiglia per evitare di affrontare la moglie. Figlio che, nonostante l’inspiegabile rancore e “odio” che la madre prova per lui, resta legato all’idea che lei abbia bisogno di lui e lui debba necessariamente starle accanto.
È anche il racconto di un rapporto difficile tra due fratelli che si rinfacciano a vicenda episodi del passato.
E poi è il racconto di una storia d’amore, anzi di due storie, entrambe condizionate dall’incapacità del protagonista di entrare nel profondo dei proprio traumi come sa fare con gli altri e della sua tendenza ad attrarre a sé solo persone di un certo tipo.
In mezzo un suicidio, storie di sensi di colpa e esperienze di guerra, tradimenti e distacco dalle emozioni.
Alla fine Charlie non regge più: la fine dei suoi amori, la solitudine, la depressione e quel trauma che riemerge, quella notte della sua infanzia che lo segnerà per tutta la vita. E quella voglia di porre fine a tutto, placata solo dal pensiero della figlia Cassie.
È un libro veramente intenso, ricco, scritto con maestria, che ti prende e fa trattenere il fiato, che nel finale non ti lascia la forza di smettere di leggerlo.
È un vero romanzo psicologico, dove i termini, i ragionamenti e le emozioni sono tipici di uno psicologo, ma che nello stesso tempo apre a tutti i lettori al fantastico mondo della mente umana.